ASSEGNAMENTO >> 13. Leggi “Le Formule delle Condizioni”

LE FORMULE DELLE CONDIZIONI

Riportiamo qui di seguito, in ordine progressivo verso l’alto, le condizioni e le loro formule:

La condizione di Non Esistenza
(formula per un posto nuovo)

Nel momento in cui una persona assume un nuovo incarico comincia in Non Esistenza. Non importa se questo avviene in seguito ad una nuova nomina, a una promozione od a una retrocessione.

In genere chi sta iniziando un nuovo lavoro, ha l’illusione che ora egli è “IL __________” (nuovo titolo). Cerca di partire in una condizione di Potere, dato che abitualmente è ben consapevole della sua nuova posizione, o anche di quella che aveva prima. Ma in realtà egli è l’unico ad esserne consapevole. Tutti gli altri, eccetto forse il Funzionario del Personale, sono del tutto ignari del fatto che abbia assunto questa sua nuova posizione.

Egli perciò inizia in uno stato di Non Esistenza. E se non inizia usando come guida la formula di Non Esistenza, si troverà ad usare una condizione sbagliata, incappando così in difficoltà di ogni genere.

Formula di Non Esistenza

La formula di Non Esistenza è:

    1. Trova una linea di comunicazione.

    2. Fatti conoscere.

    3. Scopri ciò che è necessario o voluto.

    4. Fallo, producilo e/o presentalo.

Una persona che assume una nuova posizione in un’azienda ben avviata spesso pensa che il modo migliore di farsi conoscere sia quello di cambiare ogni cosa, mentre invece: (a) non è abbastanza conosciuta da poterlo fare e, (b) ancora non ha alcuna idea di che cosa sia necessario o voluto. E così provoca il caos.

Talvolta presume di sapere che cosa sia necessario o voluto, mentre si tratta solo di una sua idea fissa e nient’altro che sua, che non corrisponde assolutamente al vero. Così fallisce nel suo lavoro.

Una persona inizia un nuovo lavoro o attività in una condizione di Non Esistenza.

Talvolta presume di sapere che cosa sia necessario o voluto, mentre si tratta solo di una sua idea fissa e nient’altro che sua, che non corrisponde assolutamente al vero. Così fallisce nel suo lavoro.

A volte non si prende la briga di scoprire che cosa sia veramente necessario o voluto e semplicemente lo presuppone o pensa di saperlo, mentre non è così. Ben presto diventa “uno che non ha successo”.

Ogni tanto un nuovo assunto è talmente “pieno di sé” o così insicuro o così timido, che anche quando il suo capo o il suo staff va da lui e gli comunica che cosa è necessario o voluto, egli non sa dare o non dà riconoscimento e finisce veramente in Non Esistenza per sempre.

Talvolta si rende conto che ciò che gli dicono che è necessario o voluto ha bisogno di una rivalutazione o di un’ulteriore indagine. Così per lui la cosa più sicura è sempre quella di farne un sondaggio personale e quindi agire di conseguenza, una volta che si è fatto la propria idea concreta su quanto è necessario o voluto.

Se la formula viene messa in pratica con intelligenza, il nuovo assunto può aspettarsi di subire un bypass, laddove le persone stanno ancora svolgendo il suo lavoro per coprire l’eventuale vuoto lasciato dal suo predecessore. Questa è una condizione di Pericolo, ma si trova immediatamente al di sopra di Non Esistenza sulla scala. Pertanto se svolgerà e difenderà il proprio lavoro e applicherà la Formula di Pericolo, ce la farà.

Successivamente può aspettarsi di trovarsi in una condizione di Emergenza. Anche in questo caso, seguendo la formula di Emergenza per il suo posto, ne verrà fuori.

A questo punto può aspettarsi di essere in Normale Operatività, e seguendone la formula, si troverà in Abbondanza. E se seguirà quella formula, arriverà a Potere. E se applicherà la formula di Potere, ci rimarrà.

Come si può notare, c’è un bel po’ di strada da fare prima che una persona fresca di nomina arrivi alla condizione di Potere. Se non salirà la scala delle condizioni dall’esatto punto in cui si trova all’inizio, naturalmente fallirà.

Questo vale per i gruppi, per le organizzazioni, per le nazioni e per gli individui.

Questo è valido anche nel caso in cui una persona fallisca nel proprio lavoro. Dovrà iniziare di nuovo da Non Esistenza e poi risalire nel modo descritto, condizione dopo condizione.

La maggior parte dei fallimenti sul posto avviene per non aver seguito le condizioni e non averle individuate, per non aver applicato la formula della condizione in cui uno si trova nel momento in cui ci si trova, e per non aver smesso di applicarla quando ne è uscito ed è in un’altra condizione.

Questo è il segreto per mantenere un posto ed avere successo nel lavoro o nella vita.

Formula espansa di Non Esistenza

Molte persone applicano in modo scorretto la formula di Non Esistenza e poi si chiedono perché sembra che continuino ad avere dei problemi.

I dirigenti a volte si domandano perché alcuni membri del personale sembra che non riescano mai a farne una giusta e, per l’esasperazione, finiscono per occuparsi dell’intera area da soli.

La ragione è che non applicano correttamente la formula di Non Esistenza e non la mettono realmente in pratica nel proprio posto.

L’esperienza ha dimostrato come persino degli executive e dei membri del personale che non sono alle prime armi, di fatto non fossero mai usciti da Non Esistenza. E che se l’organizzazione andava avanti, era solo grazie a uno o due superiori chiave che ne portavano il peso sulle loro spalle.

La frase “trova una linea di comunicazione” da troppi veniva ridotta alla semplice individuazione del basket per le comunicazioni in arrivo di qualcuno e a lasciarvi cadere dentro una richiesta di “necessario o voluto”. Questo non è esattamente ciò che s’intende col trovare una linea di comunicazione.

Per far funzionare qualsiasi posto, bisogna ricevere informazioni e fornire informazioni. Quando questo non viene fatto, una persona si trova a fare progetti che vengono respinti, progetti che devono essere rifatti, a subire delle limitazioni alle proprie azioni, e finisce per ritrovarsi a sprofondare in condizioni più basse. Perde il favore dei suoi superiori, perché non si procura né fornisce le informazioni indispensabili su ciò che accade.

Ogni membro del personale, che abbia appena assunto l’incarico o meno, ha il dovere di radunare tutte le linee di comunicazione che hanno a che fare con il suo posto, scoprendo anche chi ha bisogno di ricevere informazioni indispensabili da lui, e mantenerle poi sempre e di continuo in funzione .

Quando una persona non riesce a fare questo, non uscirà mai da Non Esistenza. Non arriverà neppure a Pericolo, perché nessuno si rende addirittura conto che lo sta mettendo da parte. In altre parole, quando un membro del personale non fa questo, agli occhi dell’organizzazione è semplicemente uno zero.

Gli ordini emessi da lui finiscono di solito per essere cancellati, appena un superiore li nota, perché non sono reali. Tizio si stava già occupando della cosa. Per questo, il programma di Caio è stato interrotto. La tesoreria strilla: “Che cos’è tutto questo spreco?”.

Ben presto, non appena si sa che l’ordine proviene da quella persona, semplicemente viene ignorato.

Le sue belle speranze finiscono così per trasformarsi nella speranza di venir trasferito al più presto possibile. Ce l’hanno tutti con lui.

Cos’è accaduto in realtà?

Non ha mai veramente applicato la formula di Non Esistenza, e così è rimasto in Non Esistenza. Le sue azioni non sono coordinate perché non ha le linee per dare o ricevere informazioni.

In effetti, non spetta ad altri di riunire per lui le sue linee di comunicazione, più di quanto non spetti ad altri di respirare al suo posto. Il ricevere e il dare informazioni e particelle vitali rappresentano l’inspirare e l’espirare di un’organizzazione o di qualunque attività.

Chiunque si ritrovi in evidente Non Esistenza, o peggio, dovrebbe correre in giro e trovare le linee di comunicazione che hanno a che fare con la sua attività e il suo posto, e insistere per esservi inserito.

Che sia un membro del personale o un executive, deve fare un resoconto scritto delle informazioni che gli sono necessarie per svolgere il suo lavoro, così come di quelle che gli altri devono avere da lui per svolgere il loro.

E poi sistemare le linee di comunicazione in modo da diventare, per le segretarie, un destinatario su quelle linee.

Gli executive superiori, quali i capi divisione o quelli dell’organizzazione, hanno la responsabilità di dare istruzioni allo staff. Ma spesso devono anche affrontare problemi di sicurezza, oltre al desiderio di fare bella figura. I loro dati sono generalmente destinati all’intera divisione o organizzazione. Includono anche informazioni specifiche, come: “Il signor Sempronio arriva alle 14.00” oppure: “Il rappresentante dell’azienda dei telefoni dice che o paghiamo la bolletta entro le 12.00 oppure ci staccano la linea”.

Caos e sovraccarico di lavoro si verificano quando la maggior parte dello staff non si è inserito in importanti linee di comunicazione e non le ha mantenute scorrevoli. È inutile che incarichiate qualcuno di scoprire come mai le statistiche sono così basse, se il 90% del vostro personale è in una condizione di Non Esistenza o peggio! Il fatto è che non ha mai trovato veramente alcuna linea di comunicazione.

Perciò la formula Espansa di Non Esistenza è:

    1.    Trova e inserisciti in ogni linea di comunicazione di cui avrai bisogno per poter dare ed ottenere informazioni relative ai tuoi compiti e alla tua attrezzatura.

    2.    Fatti conoscere, assieme al titolo e ai compiti del tuo posto, da ogni persona di cui avrai bisogno per ottenere informazioni e fornire dati.

    3.    Scopri dai tuoi superiori e dagli altri membri dello staff, e da qualunque persona del pubblico – che i tuoi compiti potrebbero richiedere di contattare – cosa è necessario e voluto da ognuno di loro.

    4.    Fai, produci e presenta ciò che ognuno di essi vuole e di cui ha bisogno, conformemente alle direttive di condotta dell’organizzazione.

    5.    Mantieni le linee di comunicazione che hai ed ampliale per ottenere ulteriori informazioni di cui a questo punto scopri di avere bisogno regolarmente.

    6.    Mantieni le tue linee di emissione di dati, per informare gli altri su ciò che stai facendo esattamente, ma informane solo coloro che effettivamente hanno bisogno di saperlo.

    7.    Ai fini della semplificazione e di una maggiore efficacia, organizza ciò che stai facendo, producendolo e presentandolo in modo che si avvicini sempre più a quello che è veramente necessario e voluto.

    8.    Fornendo e ricevendo tutte le informazioni riguardanti i tuoi prodotti, fai, produci e presenta regolarmente un prodotto del tuo posto notevolmente migliorato.

Vi posso garantire che se lo fate (e scrivete le vostre informazioni concisamente, così da essere comprese rapidamente, e vi procurate i dati in modo tale da non intasare le vostre stesse linee), comincerete veramente a risalire le condizioni e, a tempo debito, arriverete a Potere.

La condizione di Pericolo

Una condizione di Pericolo viene normalmente assegnata quando si verificano le seguenti circostanze:

    1.    Una condizione di Emergenza è continuata per troppo tempo.

    2.    Una statistica scende molto ripidamente verso il basso.

    3.    Un executive superiore si trova improvvisamente ad indossare l’hat di un altro, perché costui si trova in difficoltà.

Effettuare un bypass = scavalcare il terminale appropriato su una catena di comando.

Se dichiarate una Condizione di Pericolo, naturalmente dovete compiere il lavoro necessario a risolvere la situazione pericolosa.

Questo vale anche nel verso opposto: se vi mettete a svolgere il lavoro di un posto operando su bypass, naturalmente senza volerlo causerete una condizione di Pericolo. Perché? Perché state nullificando le persone che dovrebbero compiere il lavoro.

Per di più, se svolgete abitualmente il lavoro di altri, operando su bypass, naturalmente vi troverete ad ereditare tutto il lavoro. Questa è la risposta al dirigente sovraccarico di lavoro: quel dirigente sta effettuando bypass. Non è più complicato di così. Se un dirigente ha l’abitudine di effettuare bypass, quel dirigente si ritroverà sovraccarico di lavoro.

Inoltre si verificherà la condizione di Non Esistenza.

Per cui, quanto più un dirigente effettua bypass, tanto più duramente si troverà a lavorare. E quanto più duramente lavora operando su bypass, tanto più la sezione su cui sta lavorando tenderà a scomparire.

Perciò quando si lavora operando, deliberatamente o involontariamente, su bypass, il risultato sarà sempre lo stesso: una condizione di Pericolo.

Se dovete svolgere il lavoro operando su bypass, dovete dichiarare la condizione di Pericolo e seguire la formula.

Se dichiarate la condizione, dovete anche svolgere il lavoro.

Dovete far sì che il lavoro venga svolto in modo competente, tramite nuove nomine, trasferimenti, addestramento del personale. E la condizione è finita quando quella porzione dell’azienda o dell’organizzazione si è ripresa visibilmente e in termini di statistiche.

Per cui ci sono delle grosse responsabilità quando si dichiara una condizione di Pericolo. Il loro peso è minore se paragonato al fatto che, se non ne dichiarate una nei confronti delle funzioni dei vostri subalterni che stanno andando male, molto presto la cosa raggiungerà voi stessi; volente o nolente , che la condizione venga dichiarata o no, sarete voi a finire personalmente in una Condizione di Pericolo.

Quando una persona viene bypassata da qualcun altro nell’ottenimento del suo lavoro o attività,
si ha la condizione di Pericolo.

Qui c’è la padella, lì c’è la brace. La nota allegra in questo è il fatto che, se la formula viene applicata, avete una buona possibilità non solo di risollevarvi, ma anche di essere migliore e più grande che mai.

È la prima volta che questo sia mai successo a un executive che abbia cominciato a discendere la lunga china. C’è speranza!

Quando la formula per risolvere la condizione di Pericolo non viene eseguita, un’organizzazione o attività o una persona, da quel momento in poi, non riuscirà ad andare più in alto di quella condizione con facilità.

Un prolungato stato di Emergenza o una minaccia alla capacità di autosostentamento o alla sopravvivenza, oppure una situazione prolungata in cui si manda avanti tutto da soli, non migliorerà, a meno che non si applichi la vera e propria formula di Pericolo.

Formula di Pericolo

Segue la formula:

    1.    Fa’ un bypass (ignora il sottoposto o i sottoposti che di solito sono responsabili dell’attività; occupatene di persona).

    2.    Risolvi la situazione e qualsiasi pericolo essa presenti.

    3. Assegna all’area che si è reso necessario mettere a posto una condizione di Pericolo.

    4.    Assegna una condizione di Pericolo per la prima dinamica a chiunque abbia a che fare con la condizione di Pericolo, facendogli rispettare la formula ed assicurandoti che lo faccia fino in fondo. Se non lo fa, svolgi una scrupolosa indagine di Etica e intraprendi tutte le azioni necessarie.

    5.    Riorganizza l’attività in modo che la situazione non si ripeta.

    6.    Proponi una salda linea di condotta che in futuro individui la condizione e/o impedisca che essa si ripeta.

È l’executive superiore ad agire e lo fa in base alla formula di cui sopra.

Formula di Pericolo per la prima dinamica

La formula di Pericolo per la prima dinamica è:

    1.    Metti da parte le abitudini o normali routine.

    2.    Risolvi la situazione e qualsiasi pericolo essa presenti.

    3.    Assegnati una Condizione di Pericolo.

    4.    Ripristina la tua etica personale scoprendo che cosa stai facendo di non etico; usa l’autodisciplina per correggerlo e diventare onesto e leale.

    5.     Riorganizza la tua vita in modo che la situazione pericolosa non ti si ripresenti continuamente.

    6.     Formula e adotta una salda linea di condotta che in futuro individui la stessa situazione e impedisca che essa continui a verificarsi.

Ecco un esempio di come potrebbe essere messa in pratica la formula di Pericolo per la prima dinamica.

Il punto “Metti da parte le abitudini e le normali routine” significa mettere da parte tutte quelle cose che si stavano facendo.

Supponiamo che un tipo abbia accettato del denaro da suo zio, dicendo che intendeva comprarsi una casa, mentre non era vero: spendeva i soldi con una bionda. Ora egli è in continuo pericolo. Suo zio potrebbe scoprire la cosa da un momento all’altro. E dato che il tipo si aspetta, un giorno, di ereditare il patrimonio dello zio, viene preso da una specie di panico.Anche se egli non ci sta pensando, la cosa è pur sempre presente.

Ora “Risolvi la situazione e qualsiasi pericolo essa presenti”, potrebbe essere individuato come il motivo fondamentale. Poiché ha fatto cose che non dice e ha un legame in qualche modo, la cosa diventa piuttosto bizzarra e corre il rischio di fare un passo falso. Beh, d’accordo, dovrà smettere di fare tutto ciò: mettere da parte le abitudini o le normali routine della cosa. In altre parole, deve smettere di accettare quel denaro.

Tuttavia dovrebbe anche risolvere la situazione e qualsiasi pericolo essa presenti. Sarebbe molto pericoloso che scrivesse: “Caro zio Giorgio tutti i soldi che mi hai mandato da un anno e mezzo a questa parte, perché mi comprassi una casa, li ho spesi con una bionda di nome Lilly”. Dovrà trovare il modo di risolvere la situazione senza correre alcun pericolo. Ed è possibile che ciò richieda una lunga riflessione.

Se semplicemente se ne venisse fuori e dicesse allo zio: “Ti ho mentito, zio Giorgio. Ho sperperato tutta la tua grana”, probabilmente lo zio Giorgio ne sarebbe talmente scosso che lo diserederebbe, lo farebbe fuori e così via. Allora sì che il tipo sarebbe in pericolo. Quindi deve escogitare un modo per affrontare la situazione. Potrebbe essere semplice come: “Caro zio Giorgio ho ricevuto dell’auditing di Scientology negli ultimi tempi e questo mi sta facendo diventare un uomo più onesto. Nella mia vita ho fatto molte cose disoneste e questa è una di esse: tu probabilmente mi farai fuori per aver fatto una cosa del genere, ma la verità è che io sto usando questo denaro e una parte la sto usando per tirare avanti, e...”

Il punto “Assegnati una condizione di Pericolo” esiste solo perché la gente si dimentica di assegnarla. E poi “Ripristina la tua etica personale scoprendo che cosa stai facendo di non etico; usa l’autodisciplina per correggerlo e diventare onesto e leale”. Potrebbero esserci degli altri “zio Giorgio” (e dobbiamo comunque ancora occuparci della bionda di nome Lilly). Anche se la situazione con lo zio Giorgio è stata risolta, potrebbero essercene delle altre.

Il passo successivo è “Riorganizza la tua vita in modo che la situazione pericolosa non ti si ripresenti continuamente”. Beh, nel caso ipotetico dello zio Giorgio questo è facile. Semplicemente deve piantarla con quella Lilly; invece di stare alzato tutte le notti si fa qualche bella dormita, manda avanti il suo lavoro e diventa qualcuno. Questa è una riorganizzazione della situazione.

E poi “Formula e adotta una salda linea di condotta che in futuro individui la stessa situazione e impedisca che essa continui a verificarsi”. In altre parole: “Non mentirò più per ottenere dei soldi” o qualcosa del genere, è tutto ciò che una persona dovrebbe decidere. Qualcosa come i buoni propositi per il nuovo anno, ma che poi le persone non mantengono perché non hanno eseguito i primi cinque punti. Ecco perché i buoni propositi dell’anno nuovo non vengono mantenuti. In realtà, a questo punto, state chiedendo al ragazzo di redimersi.

Formula di pericolo per un sottoposto

Quando una condizione di Pericolo viene assegnata ad un sottoposto, esigete che egli, o l’intera sezione, scriva un resoconto completo dei propri overt e withhold e di qualsiasi situazione non etica di cui è consapevole e lo consegni entro un termine stabilito, con l’accordo che la penalità per questi verrà diminuita, mentre verrà raddoppiata se verranno scoperti dopo il termine stabilito.

Un atto dannoso o una trasgressione contro un codice morale di un gruppo viene chiamato un “atto overt” o “overt”. Quando una persona fa qualcosa che è contraria ad un codice morale sul quale aveva dato l’accordo, o quando omette di fare qualcosa che avrebbe dovuto fare secondo quel codice morale, essa ha commesso un atto overt. Un atto overt viola ciò su cui ci si era messi d’accordo.

Una trasgressione di cui non si è parlato o che non è stata rivelata, contro un codice morale al quale la persona era vincolata viene chiamata “withhold”. Un withhold è un atto overt che una persona ha commesso e di cui non parla. È qualcosa che la persona crede che, se rivelata, metterà in pericolo la sua autoconservazione. Qualsiasi withhold avviene dopo un overt.

La procedura completa per scrivere i propri overt e withhold viene data nel corso, “Integrità e onestà”.

Una volta fatto questo resoconto, esigete che il sottoposto e lo staff che ha dovuto essere messo da parte e di cui si è stati costretti ad eseguire o correggere continuamente il lavoro, mettano per iscritto ed eseguano personalmente e completamente la formula di Pericolo per la prima dinamica, e la consegnino.

Quando la produzione è di nuovo aumentata, la Condizione di Pericolo dovrebbe essere ufficialmente terminata e si dovrebbe assegnare la Condizione di Emergenza e seguirne la formula.

La Condizione di Emergenza

È un fatto empirico (osservato e dimostrato dall’osservazione) che nulla rimane identico per sempre. Una tale condizione è estranea a questo universo. Le cose aumentano o diminuiscono. Sembra che non possano mantenere lo stesso equilibrio o stabilità.

Le cose si espandono o si contraggono. Non è possibile che in quest’universo esse possano restare immutate. Così, quando qualcosa cerca di restare in equilibrio ed invariata essa, in realtà, si contrae.

Abbiamo pertanto tre azioni, e solamente tre, di cui la prima è l’espansione, la seconda è lo sforzo di restare invariati o allo stesso livello, la terza è la contrazione o diminuzione.

Visto che, in questo universo, nulla può restare esattamente lo stesso, allora la seconda azione di cui sopra (invariabilità), se la si lascia indisturbata o se non si agisce su di essa con una forza esterna, si trasformerà nella terza azione (contrazione). Per cui le azioni due e tre (invariabilità e contrazione) di cui sopra sono potenzialmente coincidenti e generano entrambe riduzione.

Una condizione che non cambia o che peggiora lievemente richiede l’applicazione della Formula di Emergenza.

Questo lascia un’unica forza positiva, tendente a garantire la sopravvivenza: l’espansione.

Per sopravvivere ci si deve dunque espandere, dato che questa è l’unica condizione di operatività sicura.

Se si rimane allo stesso livello, si tende a contrarsi. Se ci si contrae, le possibilità di sopravvivenza diminuiscono.

Esiste pertanto una sola possibilità per un’organizzazione o un individuo, ed è quella di espandersi.

E al fine di espandersi, in una situazione del genere, è indispensabile applicare la formula per la condizione di Emergenza.

La condizione di Emergenza si applica nelle seguenti circostanze:

    1.    Si nota che le statistiche di un’organizzazione, dipartimento, parte di un’organizzazione, o di una persona, sono in discesa.

    2.    Le statistiche di un’organizzazione, parte di essa o di un individuo, restano invariate.

La formula per la condizione di Emergenza è:

    1.    Promuovi. Questo vale per un’organizzazione. Per un individuo sarebbe meglio dire produci. Questa è la prima azione, indipendentemente da qualsiasi altra azione. Indipendentemente da qualsiasi altra cosa, questa è la prima cosa a cui si deve prestare attenzione.

Che cos’è esattamente la promozione? Beh, cerca la parola nel dizionario. Significa far conoscere le cose; significa far uscire delle cose; significa farsi conoscere, far uscire i propri prodotti.

    2.    Cambia la tua base operativa. Se, per esempio, vi siete ritrovati in una condizione di Emergenza e poi non avete effettuato nessun cambiamento dopo aver promosso, non avete apportato nessun cambiamento nel vostro modo di operare, allora vi incamminerete verso un’altra condizione di Emergenza. Perciò, questo deve farne parte; farete meglio a cambiare la vostra base operativa, a fare qualcosa per cambiare la vostra base operativa, perché quella base operativa vi ha portato in un’emergenza, perciò fareste proprio meglio a cambiarla.

    3.    Economizza.

    4.    Preparati a consegnare.

    5.    Parte della condizione di Emergenza contiene questa piccola riga: “dovete rafforzare la disciplina” o “dovete rafforzare l’etica”.

Per un individuo questo vorrebbe semplicemente dire non andare al bar ogni venerdì sera. Irrigidiamo la disciplina. Restiamo a casa a lavorare fino a tarda notte, prepariamoci, ecc. Vediamo di essere un po’ più regolari sul lavoro, di lavorare un po’ più sodo, di non poltrire così tanto, di non fare così tanti sbagli. Tutto questo fa parte di irrigidire la disciplina.

Da un punto di vista organizzativo, quando si assegna uno Stato di Emergenza, supponendo che l’attività non esca da quella emergenza – a prescindere da ciò che ha causato l’emergenza – supponendo che l’attività semplicemente non superi l’emergenza, nonostante sia stata etichettata come “in Stato di Emergenza”, sia stato ordinato di seguire la formula, sia stato detto di scattare e di sistemare quella cosa, ancora li si trova a sbagliare: la statistica scende, continua a scendere, e così via, che cosa fate? Rimane solo una cosa da fare ed è di usare la disciplina, perché la vita stessa finirà col disciplinare l’individuo.

La regola del gioco, quindi, è che se uno stato di emergenza viene ignorato e i suoi vari passi non vengono attuati con successo, dopo un po’ viene annunciato che la condizione è stata fatta continuare. E se la condizione viene fatta continuare oltre un periodo di tempo che è stato specificato, beh, allora basta. Deve diventare una faccenda di etica. Perché, in che altro modo si potrebbe rimettere a posto quell’attività? Ci deve essere qualcuno che fa idiozie a tutto spiano, e blocca la maggior parte delle linee di comunicazione. C’è un problema etico nella situazione, c’è qualcuno che proprio non vuole funzionare, c’è qualcuno che sta tirando i freni così forte che potete sentirne l’odore di bruciato. E così si passa a una situazione di etica.

La condizione di Normale Operatività

Potreste considerarla una condizione di stabilità e probabilmente dovrebbe essere considerata una condizione di stabilità, se non fosse per quest’unico, piccolo fattore: questo universo non ammette l’esistenza di uno stato statico. Non ammetterà uno stato in cui non c’è nessun aumento, nessuna diminuzione. In questo universo non si può avere una condizione in cui non c’è nessun aumento e nessuna diminuzione. Vale a dire una condizione totalmente stabile. Non esiste una cosa del genere in questo universo, da uno capo all’altro di esso. Non c’è niente che rimanga sempre uguale.

Una regolare e costante espansione o miglioramento indica l’esistenza di una condizione di Normale Operatività.

La Condizione di Normale Operatività, dunque, non è una condizione di stabilità, perché non può esserlo. La Normale Operatività deve essere un incremento di routine o graduale. Deve esserci un incremento regolare, di routine, graduale. Se non c’è alcun incremento graduale, non ci sarà una condizione di stabilità. Non si può avere uno stato di esistenza totale, uniforme, che alla fine non faccia fiasco. Nell’istante in cui in questo universo si raggiunge questo stato uniforme, esso inizia a deteriorarsi. Quindi uno stato di stabilità alla fine si deteriorerebbe. Per impedire un deterioramento, bisogna avere una crescita. Tale crescita non deve necessariamente essere spettacolare, ma deve pur sempre essere una crescita. Ci deve essere un leggero aumento.

Formula di Normale Operatività:

    1.    Non cambiare nulla. Quando ci si trova in uno stato di Normale Operatività, il modo per mantenere un incremento è non cambiare nulla

    2.    L’etica è molto mite, l’elemento giustizia è piuttosto mite, non vengono intraprese troppe azioni severe.

    3.    Quando una statistica migliora esaminatela attentamente, scoprite ciò che l’ha fatta migliorare e poi fatelo, senza smettere di fare ciò che stavate facendo prima. Questi sono gli unici cambiamenti che fai.

    4.    Ogni volta che una statistica peggiora un poco, scoprite subito perché e ponetevi rimedio.

Vi dovete destreggiare tra questi due fattori: la statistica migliora, la statistica peggiora. Sistemate la statistica che peggiora e inevitabilmente scoprirete che, nell’area in cui una statistica peggiora, è stato introdotto qualche cambiamento. È stato introdotto qualche cambiamento e sarà meglio che lo togliate immediatamente di mezzo. E quando si constata che una statistica sta migliorando o qualcosa del genere, sarà meglio scoprire in che modo sta migliorando.

La condizione di Abbondanza

Quando su un grafico c’è una linea che sale ripidamente, quella è Abbondanza. Che sia ripidamente in salita per una settimana o che sia ripidamente in salita dall’ultimo punto, settimana dopo settimana dopo settimana, è Abbondanza.

Quando siete in una Condizione di Abbondanza, indipendentemente da come ci siate arrivati, è valida la formula di Abbondanza.

Dovete applicare la Formula di Abbondanza, altrimenti si sarà nei guai. Chiunque abbia a che fare con questa condizione dovrebbe essere consapevole dei seguenti aspetti che la caratterizzano.

L'Abbondanza è la condizione più delicata che ci sia. Se la chiamate con il nome sbagliato o se ve ne occupate senza seguire la formula, è possibile che vi stenda! Strano a dirsi, è la condizione più pericolosa di tutte, poiché se non la riconoscete e non applicate la formula, vi spiaccicherete al suolo! Se la riconoscerete e ve ne occuperete nel modo corretto, è come un viaggio a razzo.

La formula di Abbondanza è:

    1.     Economizza. Ora la prima cosa da fare in Abbondanza è economizzare e poi stare molto, molto attento a non comprare niente che costituisca un impegno per il futuro; non comprate niente che costituisca un impegno per il futuro; non assumete nessuno che costituisca un impegno per il futuro – niente di niente. Tutto ciò fa parte dell’economizzare, stringi il freno.

    2.    Paga tutte le fatture. Raccogli tutte le fatture possibili che riesci a scovare in qualunque posto, ogni soldo di cui sei debitore sulla faccia della Terra, e pagale. Liquidali tutti, in ogni direzione, finché non li porti il più possibile vicino allo zero o a zero.

    3.    Investi il resto in agevolazioni al servizio; aumenta le possibilità di consegna.

    4.    Scopri che cosa ha prodotto la Condizione di Abbondanza e rafforzalo.

Un ripido miglioramento o incremento abbondante di quantità indica una condizione di Abbondanza.

Formula di Abbondanza per l’Azione:

Laddove ci sia un’Abbondanza basata su una statistica che misura le azioni di una persona e che non sia in relazione con le finanze, la seguente formula è quella da usare:

1. Economizza sulle azioni non necessarie o dispersive che non hanno contribuito alla presente condizione. Economizza dal punto di vista finanziario dando un taglio a tutti gli sprechi.

2. Fa’ in modo che ogni azione conti e non impegnarti in azioni inutili. Che tutte le azioni nuove contribuiscano e che siano dello stesso genere di quelle che hanno effettivamente contribuito.

3. Consolida tutti i miglioramenti. Ovunque abbiamo conseguito un miglioramento, lo conserviamo. Non permettere che le cose si allentino, che peggiorino o che facciano roller–coaster. Qualsiasi profitto o miglioramento che abbiamo ottenuto, conservalo, mantienilo.

4. Scopri per conto tuo che cosa ha prodotto la condizione di Abbondanza nella tua area immediata e rafforzalo.

La condizione di Potere

Una statistica in Potere è una statistica in una fascia molto alta; è un trend di Normale Operatività che si trova in una fascia completamente nuova.

Una statistica in Potere non è soltanto una statistica che è per molto tempo in ripido aumento. Potere non è neanche semplicemente una statistica molto alta. Potere non è una questione di una settimana. Potere è un trend.

Definizione: Potere è Normale Operatività a un livello vertiginoso, talmente alto da costituire una totale copiosità, senza il minimo dubbio. È una statistica che è salita a un livello completamente nuovo, ripido e alto, che viene mantenuta a questo livello e che, ora, a questo nuovo ed elevato livello, assume un trend di Normale Operatività.

Operando a questo nuovo livello, di quando in quando ci potrebbe essere una lieve scivolata nella statistica. Ma è pur sempre Potere.

C’è un altro importante dato da sapere se si vuole riconoscere e comprendere correttamente questa condizione.

Perché la chiamiamo Potere?

Perché la produzione è talmente copiosa che momentanei arresti o scivolate non potranno tirarla giù, né mettere a repentaglio la sua sopravvivenza.

Quello è Potere.

Ci si potrebbe chiedere: “Quanto lavoro può svolgere individualmente una persona?”, oppure: “Quanti mattoni può posare una persona in un giorno?”.

Ovviamente, una persona può lavorare solo un tot di ore al giorno; può ottenere solo un tot di produzione individuale al giorno. Ma, in un giorno può ottenere una produzione sufficiente da provvedere al proprio sostentamento. Può portare la sua produzione ad una tale copiosità da poter disporre di tempo libero. Ciò dipende dalla sua efficienza e intelligenza.

Ad un certo picco dell’Abbondanza, essa toccherà il livello della quantità massima di mattoni che lui è in grado di posare. Aumentando la sua pratica e la sua efficienza, potrà mantenere quel livello di produzione in modo che entri in una Normale Operatività.

Se quella persona posa una quantità di mattoni tale che nessuno penserà mai di licenziarla, ebbene, quella persona è in Potere. Questa è la condizione di Potere per l’individuo.


Quando una persona ha raggiunto una totale abbondanza nella produzione che nulla può mettere a repentaglio, si ha la condizione di Potere.

Formula di Potere

    1.    Non disconnettere. La prima legge di una Condizione di Potere è non disconnettere. Ciò provocherebbe una catastrofe, tanto per te quanto per chiunque altro.

Troverai che la gente si lagna e si lamenta di questa cosa. Che dire del pezzo grosso? Prima era un pesce piccolo in qualche città e all’improvviso diventa un pezzo grosso. Esercita una grossa influenza su Wall Street e non parla più a nessuno dei vecchi amici della città natale. Queste persone se la prendono così tanto che è quasi impossibile parlargli. Vale a dire, se sei stato in un’area in cui ti conoscevano molto bene e all’improvviso diventi una celebrità o qualcosa del genere, queste persone non crederanno che tu voglia parlare con loro, afferri l’idea? sono abituate al fatto che la formula venga violata. Afferri l’idea? In altre parole, gli esseri di questo universo si aspettano decisamente che violerai il primo punto della Condizione di Potere, vale a dire “non disconnettere”. Pensano che disconnetterai.

No! Potere! Posizione di Potere! Non disconnettere. Anche se vieni promosso da colonnello di un reggimento a generale, non essere così stupido da pensare di poter disconnettere completamente da quel reggimento. Perché l’unico modo in cui non ti è possibile disconnettere dal reggimento è disconnettere da esso. Non puoi semplicemente negare le tue connessioni. Quel che devi fare è prendere possesso e responsabilità delle tue connessioni.

2.    Fai un resoconto del tuo posto.

La condizione di Potere si ha quando qualcuno raggiunge una Condizione di Potere, oppure l’organizzazione raggiunge una Condizione di Potere. E la Condizione di Cambio di Potere si ha effettivamente quando un tipo assume una posizione che è stata tenuta da Potere. Afferrate la differenza? Voi sostituite Gigi che era in una Condizione di Potere. Ora, quando lascia la posizione, lui disconnette, quindi il Cambio di Potere è chi subentra. La prima cosa che devi fare è preparare un resoconto di tutte le linee. Questo è l’unico modo in cui potrai mai essere in grado di disconnettere. Poi l’assunzione di questo stato di Potere, Cambio di Potere, è regolato dalla sua formula.

Per esempio, ti mostrerò che questo si applica su grande e su piccola scala. Supponiamo che tu abbia molto, molto successo come Receptionist di un’organizzazione e che abbia così tanto successo da venir nominato Registrar. Beh, effettivamente si tratta di un aumento di Potere. Ora, a meno che tu non metta interamente per iscritto il tuo posto, non permetti alla persona che subentra di operare in una Condizione di Cambio di Potere.

Quindi, la prima cosa da fare in una condizione di Potere è un completo resoconto scritto di tutto il tuo posto. Se non fai un completo resoconto scritto del tuo posto, una parte di quel posto ti resterà appiccicata per un periodo di tempo illimitato; un anno dopo, o giù di lì, qualcuno verrà ancora a chiederti qualcosa in merito al posto che occupavi. Questo è ciò che rende possibile, a chi verrà dopo di te, di subentrare nella tua posizione e assumere lo stato di Cambio di Potere. Ma se non facessi il resoconto scritto della cosa, lui potrebbe cambiarla. Questo è il modo più sicuro al mondo di essere risucchiato in qualche vecchio posto che avete tenuto ed è così che non ci si allontana mai da un posto. Tu dici: “La nuova gente che subentra al posto di Receptionist, non vale niente e se ne infischia”. Assicuriamoci di questo, prima di iniziare ad essere troppo critici: abbiamo mai fatto il resoconto scritto del posto? Abbiamo mai veramente lasciato il posto? L’abbiamo lasciato in una condizione in cui poteva essere lasciato? E poi, abbiamo semplicemente negato l’esistenza di tutto quanto il posto dopo averlo lasciato, oppure di tanto in tanto siamo passati di là dicendo: “Come va il posto?”.

Non c’è una disconnessione improvvisa. In realtà è tutto qui. Non disconnettere. 3. La responsabilità consiste nel mettere la cosa per iscritto e fare in modo che arrivi nelle mani della persona che se ne occuperà. Adesso se l’altro tipo non se ne prende cura, è la sua traccia, non la tua.

4. Fai tutto quello che è possibile per fare in modo che quel posto possa essere occupato. Presto o tardi arriverà qualcuno ad occupare quel posto come si deve.

La condizione di Cambio di Potere

Le circostanze in cui è necessario sostituire una persona sono solo due: l’estremo successo o l’estremo insuccesso.

Che sogno ereditare un paio di stivali di successo; è un gioco da ragazzi. Bisogna solo calzare gli stivali e non preoccuparsi neanche di camminare. E questo è considerato in qualche modo riprovevole dalla gente. Ci si aspetta che cominciate a “metterci del vostro”, ci si aspetta che “ci mettiate la vostra personalità”. No! Mettetevi gli stivali, ma non camminate, ragazzi! Se l’attività era in un normale stato operativo, cosa di solito necessaria perché una persona ne sia potuta uscire con una promozione, semplicemente non si deve cambiare niente.

Cambio di Potere: non cambiare niente.

Semplicemente ve ne state lì per un po’. Sapete subito che tutti i punti di pressione dell’organizzazione verranno da voi tutti insieme. Il tizio che era in carica prima di voi aveva tutti questi punti di pressione, ma deve essere riuscito a resistere molto bene a questi punti perché esistono ancora. Capite? Perciò, se qualcuno vuole farvi firmare qualcosa che il vostro predecessore non avrebbe firmato, non firmatela. È una regola facile da seguire, no? Questa è, in assoluto, la posizione più oziosa che si possa mai occupare. E questo è il solo modo in cui la si possa occupare: in modo totalmente ozioso. Non fate niente!

Quando subentra in una nuova posizione, si ha la condizione di Cambio di Potere.

Tenete gli occhi aperti, imparate i segreti del mestiere e, a seconda di quanto è grande l’organizzazione, dopo un certo periodo di tempo ispezionatene l’andamento e gestitela secondo una normale condizione operativa, se non è altro che una normale condizione operativa. Se non è in nient’altro che in una Condizione di Normale Operatività, applicate semplicemente la Condizione di Normale Operatività. A parte la piccola routine che si fa, andate in giro a curiosare e scoprite ciò che ha fatto andare un pochino meglio le cose quella settimana e rinforzatelo. Scoprite che cosa è peggiorato un po’ ed eliminate ciò che l’ha peggiorato. Semplicemente fiutate qua e là. A quel punto avrete una buona dimestichezza con l’attività, conoscerete ogni persona per nome e cognome, conoscerete questa, quella, quell’altra cosa; saprete dove sono tutte le carte, conoscerete tutti gli espedienti, avrete visto succedere tutte queste cose, e francamente, l’attività continuerà semplicemente a crescere. Andrà avanti con grande successo.

Occupatevi della stessa routine quotidiana di cui si occupava il vostro predecessore, non firmate niente che lui non avrebbe firmato, non cambiate neanche un ordine, esaminate i documenti emessi durante quel periodo, quando ancora occupava il posto (quelli che esistono ancora) e datevi da fare come un matto per far rispettare quegli ordini. Il volume dell’attività aumenterà sempre di più.

La nota dominante dello Stato di Cambio di Potere è studiare l’organizzazione, le direttive organizzative, le linee, i modelli e le attività senza pubblicare nessun ordine che non sia di routine, non cambiare niente e non fare innovazioni. Scrivi un resoconto completo del posto appena lasciato. Principalmente esamina il posto appena assunto. Prima di fare qualsiasi cosa impara il nuovo posto.

Una persona che subentra in un posto nuovo o un posto che ha subito un crollo, lo assume in una Condizione di Non Esistenza. Però, in un’attività che procede bene si subentra seguendo la formula di Cambio di Potere.

La formula per la Condizione di Cambio di Potere è:

Quando subentrate in un nuovo posto non cambiate nulla fino a che non siete entrati pienamente in confidenza con la vostra nuova zona di potere.

Violazione del Cambio di Potere:

Violando la Condizione di Cambio di Potere si può causare una condizione di Pericolo.

Perciò, a tutti coloro che hanno subito un Cambio di Potere, dobbiamo applicare la

formula di Riparazione per violazione del Cambio di Potere.

    1.    Osserva, fai domande e compila una lista di ciò che in precedenza aveva successo nella tua area o zona di controllo.

    2.    Osserva e compila una lista di tutte le cose che in passato non avevano successo nella tua area.

    3.    ATTUA le azioni di successo.

    4.    Elimina le azioni che non avevano successo.

    5.    Smetti di cercare freneticamente di barcamenarti o di difenderti.

    6.    Torna ragionevolmente a una struttura funzionante.

il percorso lungo il quale una comunicazione viaggia da una persona all’altra.

un’attività che sta fiorendo e sta operando attivamente al pieno delle sue capacità.

gran confusione, disordine o distruzione.

tutte le cose che vengono utilizzate o sono necessarie per qualsiasi attività economica, preparazioni od operazioni (distinto dal personale).

provare o simulare un attacco di estrema paura o ansietà; senza essere davvero la stessa condizione.

basato su un’idea che è possibile e immaginata ma non necessariamente reale o vera.